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WuShu – Kung fu

Per WuShu si intende arte marziale nella sua accezione generale. Il termine più usato per definire le arti marziali cinesi è storicamente quello di Kung fu, che letteralmente dovrebbe indicare un duro lavoro o lavoro portato avanti con fatica, senza uno specifico collegamento con le arti marziali.

Per facilità di comprensione spesso si usano tutti e due i termini separati da trattino (WuShu – Kung fu).

Il Wushu praticato nella repubblica Popolare Cinese è stato codificato per essere inserito all’interno di competizioni internazionali. Una serie di movimenti appartenenti a vari stili praticati su tutto il territorio cinese sono stati racchiusi in due stili principali. Lo stile del Nord ChangQuan (Pugno lungo) e lo stile del Sud NanQuan (Pugno del sud).

I due stili si differenziano per il tipo di gesto marziale, il Nan Quan è molto più netto e duro nei movimenti, è caratterizzato da urli alla fuoriuscita dell’aria dai polmoni in concomitanza con alcuni colpi portati. Il Chang Quan è molto più fluido e morbido nei movimenti e caratterizzato da un utilizzo maggiore di componenti acrobatiche nell’esecuzione delle “forme” da gara. La codifica dei movimenti prevede, appunto, la creazione di forme standard da imparare lungo tutto l’iter formativo dell’atleta.

Durante questo iter sarà possibile anche accedere al vasto programma del Kung fu tradizionale che comprende tecniche provenienti dall’Hung gar (Tigre-Gru), dal Tan Lang (Mantide religiosa) e dal WuShu di Shaolin. Le armi utilizzate nel WuShu moderno sono Bastone (Gun), Sciabola (Dao), Spada (Jian), Lancia (Qiang), Bastone del sud (Nan Gun), Sciabola del sud (Nan Dao). Le armi del Kung fu tradizionale sono infinite e mi sembra inutile elencarle qui.
Una parte importante della pratica del WuShu è il combattimento sportivo o Sanda (leggi Sandà). E’ un combattimento a piena potenza praticato con l’utilizzo di protezioni. In fase di gara un combattimento di Sanda viene disputato su un tatami quadrato. Mentre le forme da gara vengono eseguite su appositi tappeti rettangolari di circa 8 m x 14 m. Parallelamente alle tecniche di combattimento sportivo vengono praticate anche tecniche di difesa personale anti aggressione senza paramenti.

L’allenamento quotidiano spazia su vari ambiti. All’inizio il riscaldamento deve essere adeguato alla pratica di allenamento che seguirà. L’allenamento prevede molto allungamento muscolare, incremento dell’escursione articolare, rafforzamento delle fasce muscolari maggiormente utilizzate in questa disciplina, ossia tutte.

La destrezza, l’equilibrio e la stabilità sono elementi fondamentali per la pratica del Wushu come di qualsiasi arte marziale. In tutto questo l’utilizzo di una adeguata respirazione è parte integrante dell’allenamento. Nella mia personale esperienza l’utilizzo di alcune posture Yoga con relativa respirazione possono essere molto utili in fase di riscaldamento e allungamento.
A completamento della preparazione è prevista l’immersione nelle pratiche interne come il Qi Gong e il TaiQiQuan (o Taiji Quan). L’universo delle arti marziali cinesi è diviso in stili interni e stili esterni. Gli stili interni sono il Tai Qi Quan, il Qi Gong, il Bagua Zhang (Boxe del cerchio), sono stili che prediligono l’ascolto totale del corpo, l’uso della respirazione sia in esercizi statici sia in esercizi dinamici, per controllare e migliorare la circolazione dell’energia interna (Qi). Gli stili esterni sono il Nan Quan, il Chang Quan e tutti gli altri stili tradizionali descritti prima. Questi ultimi sono caratterizzati da maggiore dinamicità, energia e velocità nei movimenti e vengono spesso associati alla pratica guerriera, mentre gli stili interni vengono spesso associati ad una pratica salutista e fondamentalmente pacifista. Se si abbandona questa visione occidentale dell’universo marziale cinese si può, almeno in parte, cercare di comprenderlo. E’ naturale, nella concezione taoista, considerare il veloce ed il lento, il morbido ed il duro, come due facce della stessa medaglia, così gli stili esterni e gli stili interni dovrebbero essere praticati insieme, come due aspetti dell’attività fisica strettamente legati.

Il WuShu è bene cominciare a praticarlo anche ad un’età molto precoce (5-6 anni), se si è fortunati da avere continuità nell’allenamento, già durante l’adolescenza si possono ottenere ottimi risultati agonistici, ovviamente per chi ha questo tipo di obiettivo. Il WuShu è una pratica che fa bene a tutti e non ha particolari controindicazioni.
E’ possibile eseguire sia un tipo di allenamento amatoriale, sia un tipo di allenamento teso ai risultati agonistici. E’ una pratica consigliata a giovani, adulti, uomini e donne, aiuta ad incrementare il controllo sul proprio corpo, migliora la tonicità, l’elasticità muscolare e la forza. Aumenta l’autostima e la fiducia in se stessi parallelamente all’aumentata capacità di difendersi da soli in situazioni critiche.
In generale la pratica del WuShu spinge al superamento dei propri limiti psicologici e, di conseguenza, fisici.

Istruttore:

Fabrizio Danieli

Inizia la pratica del Wushu nel 1994 con il maestro Fabrizio Botteghi, allievo diretto di Sergio Casavecchia, Zhang Zheng e del Gran Maestro Li Rong Mei.
Continua ininterrottamente la pratica fino ad oggi.

Dal 2008 partecipa agli stage organizzati dal Maestro Casavecchia con il Gran Maestro Li Rong Mei.

Acquisisce il grado di fascia Rossa nel 2001 e il grado di Cintura nera 1° Duan nel 2009 nell’ambito Federale ufficiale. Acquisisce il Grado di Allenatore Federale 2° Duan nel 2010.

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